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Commenti al testo di Amina Narimi
Nella durata minima di luce

Sei nella sezione Commenti
 

  Cristina Bizzarri - 26/12/2014 14:16:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Mi scuso ancora: dovevo scrivere per i "piccoli", per restituire senso completo e valore simbolico alla parola!

 Cristina Bizzarri - 26/12/2014 09:13:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

(Inscindibile dalla poesia, ormai, il commento di Ferdinando.
Per i piccoli. Nella durata minima di luce mi sono "uteromessa")

 quattrostraccisullapelle - 26/12/2014 05:07:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Mai immediata, mai facile, se semplice occorre allora provocarci la mente pensando alla semplicità del genio.
Che cosa vede amina alla finestra non lo sappiano, senz’altro lei vede di più rispetto alla capacità delle parole di contenerlo, di riuscire a dirlo compiutamente. Le parole devono subire lo stesso processo di lacerazione per lasciarsi trafiggere ed oltrepassare dalla luce; e spesso quando ciò avviene, avviene per un’estensione del morire, in un dolore che appena nasce va alla gioia.
S’intersecano coi versi due prospettive che richiamano una croce, implicitamente il segno della Croce: il verticale, ed è la preghiera di amina alla finestra, è l’Orsa minore, è il punto di vista trascendente la Terra; e c’è la dimensione orizzontale, qui il cuore pulsante di questa poesia, per lo struggimento della prospettiva temporale e la narazione che viene in tramature di un vissuto, forse intrecciate tra di loro fino a rendersi inscindibili nell’unico significato esperienziale-simbolico. In tal senso non può sfuggire tutta la bellezza per amina del suo rapporto con i cavalli, un rapporto dall’odore selvaggio, un odore amatissimo, forse anche perché in quell’odore qualcosa accade (pensiamo a questo personaggio: amante, figlio, promessa); però questo struggimento non nasce dal semplice ricordo ma dalla sua intensità che addensa in modo massivo la distanza temporale, quasi trasfigurandolo in mito; quasi, perché l’intelaiatura dolorosa non concede scampo. Per questo i capelli bagnati sul Savena, il rifugio, la luce, il nome luca, che è più di un nome ovvero è chi il nome dice, che abita dentro claudia, ci conducono al mistero della vita con la contemplazione del Mistero: " Dove viene per morire/ è trasparente la salita/e l’anima s’imbianca questanotte/, dove trabocca il mio presepe,/
nel mistero femminile della luce,/ divenuto intero. Io ti ascolto,/ meravigliosa di tanta mestizia". Sembrano due natività sovrapposte per coincidenza di forma e di sostanza per la parte umana.
Sempre da Amina: dallo stesso grembo, nell’intervallo minimo della luce e nel mistero femminile della luce un dolore appena fatto va alla gioia.
Se una poesia, una grande poesia quindi una bella poesia, ci sovrasta è sempre "indecifrabile", rimane "suono permanente di scrittura", i suoi versi sono canne di un flauto di Pan ed ogni lettura è un soffiarvi dentro, ciascuna in modo proprio ed unico, questo allora vale sempre e ancora di più per Amina, ché ogni sua composizione (ci saranno senz’altro eccezioni, anche versi di un dio minore) diventa un’epifania non solo di significati - di senso -, ma segno "visionario".
Non riesco a dire di più di questa sua poesia, se non che mi ha mostrato la Natività, mi ha parlato della Maternità di Maria e del mistero ricchezza della femminilità e non lo ha fatto in un senso intellettuale e teologico, ciò non significa che non vi sia un’importante contaminazione di una riflessione erudita sui temi, ma offrendo il proprio "utero" (se così posso permettermi di dire, con rispetto e devozione, per descrivere un suo viscerale "sentire" nella carne quel che ha "veduto") alla scrittura delle parole per ridire l’indicibile che rimane per la "durata minina della luce" quindi eternamente.

Sempre MiaInsuperabilePoetessa

 Luc Laudja - 25/12/2014 21:13:00 [ leggi altri commenti di Luc Laudja » ]

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 Silvia De Angelis - 25/12/2014 20:22:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Grandi emozioni, in questa densa scrittura poetica, nella quale la suggestione interpreta grandi passi del pensiero
Sempre bello leggerti, buona serata, Amina, silvia

 Cristina Bizzarri - 25/12/2014 19:04:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Batte forte il cuore ascoltando Amina, e anche se a una prima lettura non è possibile trattenere tutto, si entra - se si vuole - nel mito della (sua) vita che ci dona.
E a me sembra di trovare il filo che ci congiunge. E mi dico che preghiera, canto, mantra ... e poesia, qui, sono la stessa cosa.
Auguri Amina!